Progetto di Illuminazione e rifacimento del sagrato tradotto in un disegno in grado di richiamare la storicità del luogo che, in accordo con la Soprintendenza, ha comportato un intervento conservativo in modo da preservare le pietre originarie ed integrare quelle più antiche. Un'architettura devozionale tardo settecentesca, opera di Giuseppe del Rosso, è riportata al disegno originale con la ricollocazione della statua della Vergine Maria proprio al culmine del frontone triangolare della facciata. Un portico sostenuto da quattro colonne sul modello ionico in pietra arenaria, ornato dalla statua centrale e da due laterali, rappresentanti gli angeli. La statua della Vergine mancava dall'alloggiamento originario dal 1919, anno in cui un terremoto la fece cadere lasciandola miracolosamente intatta. L'intervento progettato per il ripristino ha previsto la salvaguardia del manufatto originale, che oggi è conservato all'interno della chiesa, e la ricollocazione di una copia in malta e resina, fissata all'alloggiamento originale con una piastra removibile di acciaio e alcuni tiranti dal tetto che ne garantiscono l'assoluta stabilità. Tra i particolari della conduzione dei lavori di cantiere c'è anche l'utilizzo di un primo modello in creta, che ha formato il negativo di gesso da cui – con armature metalliche all'interno – è stato creato il definitivo dell'immagine sacra. Contemporaneamente è stato fatto un progetto di illuminazione per esaltare sia il nuovo sagrato che la facciata della Chiesa, mettendone in evidenza gli elementi salienti che così vengono messi in rilievo.