Porta d'Oriente e capitale di tre imperi come quello romano, bizantino e ottomano, Istanbul attrae milioni di turisti per la sua storia e le sue straordinarie bellezze. Visitarla ha il fascino del mito: il crocevia di culture, le moschee e le ricchezze dei sultanati si mescolano alle emozioni dell'Orient Express, dei gialli di Agatha Christie o dei reportage di Hemingway, che nel secolo appena passato hanno contribuito coi loro soggiorni al Pera Palace ad arricchirne mistero e fascino.
Eppure, oltre alle tante possibili narrazioni delle pagine patinate dei cataloghi di viaggio, il primo impatto che si ha con la città è la sua fisicità di grande megalopoli cresciuta con prepotenza negli ultimi cinquant'anni fino a raggiungere i quindici milioni di abitanti, e il suo ruolo di capitale di tendenza, economica e finanziaria. Un misto di tradizione e contraddizione stimolante e piacevole, presente nel tessuto stesso della città, ovunque si guardi. Perché nella presenza imponente dell'antico, con le sue famose moschee, i ponti sul Corno d'Oro e il Bosforo, la torre di Galata, i vecchi quartieri protetti dall'Unesco con le loro decadenti case in legno e i vicoli brulicanti di venditori, c'è una città dinamica e intenta a costruire la propria modernità.

Una modernità non solo architettonica, con i centri direzionali e residenziali e i nuovi hotel di tendenza, ma a tutto tondo, basti pensare ad esempio alla Moschea di Sakhir, l'unica al mondo tra i luoghi di culto progettata da un architetto donna, Zeynep Fadillioglu, e al fermento culturale di quartieri come Pera Galata, polo di eleganza e divertimento della metropoli.

Questa sensazione accompagna lo sguardo oltre il colore delle spezie del Gran Bazar o i giochi di luce della Moschea Blu, di Aja Sofia, della Cisterna Basilica e degli altri luoghi monumentali della sua storia, fino ai più recenti e interessantissimi simboli della città contemporanea. Il nuovissimo museo d'arte contemporanea Arter, ad esempio, o il fascinoso Yapi, progettato negli anni Cinquanta del secolo scorso, ma ancora oggi centro direzionale e fashion della città moderna, e – soprattutto – il grande cantiere ormai in via di conclusione dell'Istanbul Modern, il mega centro di arte e architettura contemporanea che porta la firma di Renzo Piano. Altro interessante cantiere in via di conclusione nella prossima primavera è poi la grande struttura dell'ex magazzino portuale Antrepo 5, destinata ad essere il Museo di Pittura e Scultura di Istanbul e che nel frattempo ha appena ospitato, qualche settimana fa, l'Istanbul Biennial 2019 di arte contemporanea.

A questi luoghi della contemporaneità si aggiungono poi gli affascinanti e mega lussuosi hotel, come l'Ajwa Hotel Sultanhamet o il Room Mate Emir, dove design e arredi, anche al di là del progetto architettonico, si ispirano al meglio del lusso, dei materiali e dell'artigianato storico. Non mancano, infine, nel panorama contemporaneo, anche i nuovi templi del benessere, come l'Afiya SPA nel solco della lunga tradizione degli hammam, su cui non ritornerò a scrivere già nei prossimi giorni.

by Ilenia Girolami

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