Un nuovo progetto di cui vi parlerò in seguito mi riporta a New York, la città che non dorme mai. Forse una delle poche metropoli, tra quelle che mi è capitato di visitare, il cui dinamismo ha sempre mille sfaccettature. Lo sguardo cambia sempre, secondo quello che fai: ne ha uno per il turismo, un altro per il business, uno per chi cerca stimoli culturali o del lifestyle, e uno ancora per il professionista che è lì per organizzare la propria creatività.
Nel mio caso l'Architettura è proprio l'aria che voglio respirare nella "grande mela". Ce n'è tanta ed è così concentrata che non si tratta solo della quantità enorme di grattacieli bellissimi, ognuno con la sua storia, il suo record, il suo pensiero e le più prestigiose firme e interpretazioni professionali. E nemmeno del salto culturale – partendo da Firenze – che si prova nell'ammirare la naturale disinvoltura con cui convivono più monumentalità, più storie, più stili. Si tratta, semmai, di pensare all'Architettura nella sua capacità di farsi atmosfera, ambiente e quindi vita. Di quanto velocemente tutto questo possa accadere. Bastano due o tre anni perché intere, enormi zone della città, cambino il proprio valore e la prospettiva.
Manhattan è un po' il simbolo di tanto dinamismo, l'isola che sembra non aver confini grazie alla sua verticalità e dove non si smette mai di costruire nuove spettacolari visioni. L'area del nuovo parco verticale Vessel, con la sua forma ad alveare e le sue larghe vedute nell'incrocio di scale verso il fiume Hudson e in lontananza il New Jersey. Una costruzione che copre alcuni vecchi depositi ferroviari e che ingentilisce la severità delle altissime torri circostanti, creando un'atmosfera magica. Di lì a due passi, sempre nell'Hudson Yards, il desiderio di stupire è ben rappresentato dall'architettura di The Shed, un teatro la cui struttura retrattile a fisarmonica è capace di adattarsi a più capienze e spettacoli, fino a quasi quattromila posti. Ancora a Manhattan, questa straordinaria verticalità è sottolineata dai nuovi grattacieli supersottili: al 111 West 57th Street si sta ultimando il palazzo più slanciato del mondo – il rapporto base altezza è 24:1 per 433 metri di altezza – a conferma di quanto anche il dinamismo della tecnologia si spinga sempre oltre nel trovare soluzioni costruttive adatte a spazi sempre più ridotti e altezze sempre più vertiginose. Tutto mentre al piano terra, sulla strada, la vita scorre tranquilla, in un quotidiano solo lievemente più caotico, fatto di innumerevoli taxi, autobus e di tante persone con enormi tazze di caffè’ in mano che rappresentano quanto di più diverso si possa trovare in ogni parte del mondo racchiuso in pochi isolati.

 by Ilenia Girolami

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