Tra architettura, protezione e salute c'è da sempre un legame profondo, anche se in questi ultimi anni la vita frenetica ha prevalso sul resto ed ha limitato per tanti i pensieri in questo senso. Eppure il vivere sano, in una casa salubre, all'interno di una città pensata per essere pulita, ventilata e illuminata, sono da sempre gli obiettivi fondamentali di ogni progetto di costruzione, sotto ogni latitudine, piccolo o grande che esso sia.
Basti pensare che già nei secoli scorsi le epidemie di peste portarono a sistemi fognari più efficienti. Poche decine di anni fa, fu la tubercolosi che portò al "modernismo" e a nuovi modi originali per sfruttare al massimo l'illuminazione naturale.
La pandemia di oggi, il Covid19, improvvisamente ha messo in evidenza alcune fragilità che consideravamo sconfitte, sta ponendo nuove sfide a noi progettisti e creativi. Le domande che tutti si pongono sono: Il futuro prossimo potrà permettersi ancora il concetto di grattacielo o di urbanizzazioni ad altissima pressione abitativa? Servizi come gli ascensori, i trasporti, le superfici commerciali o anche il tanto diffuso ufficio in open-space, potranno ancora svolgere la loro funzione con la stessa efficienza? E che ne sarà di tutti quei luoghi pubblici come musei, teatri, palestre e spa, luoghi di culto e beni architettonici e monumentali? Come ci si dovrà comportare con la diminuzione progressiva dei metri quadri delle dimore cittadine, consentiti in tanti regolamenti edilizi a partire da quelle ad alta vocazione turistica?
Le risposte non sono e non saranno semplici, ma noi progettisti proveremo a darvi una risposta. Ormai ci sono strumenti per conoscere sempre più nel dettaglio le condizioni di salubrità delle costruzioni attraverso i sistemi di controllo intelligenti, mentre i materiali che riportano alla naturalità del costruire, l'aerazione e le nuove tecniche costruttive hanno già pronte le risposte alle domande che il futuro ci porrà. Il nostro lavoro professionale sarà ancora più orientato a renderle compatibili alle necessità del cliente, del luogo e del cantiere specifico.
by Ilenia Girolami
