L'appuntamento con il Cersaie è una presenza fissa nella nostra agenda professionale. Una visita esplorativa che ogni anno ci permette di scoprire novità importanti, materiali, prassi e tecniche attorno a un tema che non smetterà mai di appassionarci: la casa del futuro.
Una delle cose più interessanti è proprio vedere come il futuro continui a cambiare di anno in anno, alzando le nostre esigenze ed esplorando nuovi trend e sensibilità.
Trent'anni fa – basti pensare a Ugo La Pietra e alla sua casa telematica – erano gli schermi i visionari protagonisti dell'abitabilità. Appena dieci anni prima la casa del futuro era vista come un'unità mobile e leggerissima, al pari di un guscio di lumaca. E oggi?
Considerando che molte delle intuizioni degli anni che hanno visto crescere il progresso a ritmi velocissimi sono risultate lungimiranti e veritiere, se proprio si dovesse dare una definizione alla casa del futuro contemporanea, la parola più giusta sarebbe che siamo entrati nell'era della consapevolezza.
Lo confermano due tendenze forti, al di là delle migliaia di proposte che di solito compongono una fiera così importante.

La prima tendenza di questo anno riguarda i materiali, con una riscoperta molto forte di una naturalità che, proprio grazie a lavorazioni e tecnologie prima impensabili, si fa sempre più a portata di mano e di progetto. Semplicità di utilizzo e in molti casi costi non più proibitivi come nel passato, cavalcano una sensibilità che molto probabilmente crescerà ancora nel prossimo futuro, riservando sorprese molto interessanti ai progettisti più aperti all'innovazione, tanto più se questa saprà mettere – come già succede oggi – etica ed estetica in sinergia e equilibrio.

 

La seconda grande tendenza è l'efficientamento degli spazi, così come dei consumi oltre alla sostenibilità dell'abitare contemporaneo. Parliamo infatti di spazi urbani o metropolitani – che diminuiscono in dimensioni ed estensioni, ma che nello stesso tempo offrono comfort e vivibilità mai visti prima. Ma parliamo anche di una vita domestica di alto livello che per svolgersi ha bisogno di meno elettricità, meno energia, meno acqua. Il tutto in uno scenario di possibilità così vasto e complesso da permettere ad ogni progettista libertà e razionalità a tutto campo.
Insomma la casa del futuro praticamente esiste già, ma al di là delle visioni e immaginazioni di un tempo, oggi è una casa consapevole. Al centro rimangono le sue funzioni millenarie: proteggere i suoi abitanti, far crescere la piccola comunità che l'abita, donare il comfort in tutti i bisogni primari e, non ultimo, rappresentare la personalità e la condizione di chi la compra, la commissiona o la ristruttura. Il tutto senza rinunciare ad un altro obiettivo altrettanto immutabile negli anni: un peso economico equilibrato e – anche questo – sempre più consapevole.

by Ilenia Girolami