Con un po' di superficialità il pensiero comune pone la bioarchitettura come qualcosa di applicabile solo alle nuove costruzioni o a quelle del futuro. Eppure, alla luce di quanto accade oggi soprattutto nei grandi e medi centri urbani di una certa importanza, la bioarchitettura sta diventando sempre più prassi comune nella rigenerazione degli immobili e nella loro valorizzazione sul mercato immobiliare e per la propria residenza.
Così, tra lusso e necessità, principi e materiali della bioarchitettura risolvono oggi un problema molto sentito soprattutto nei centri storici, dove spesso si hanno dimore da ripensare e valorizzare, caratterizzate da grandi superfici nate per rispondere ad esigenze abitative non più attuali e adeguate ai nostri giorni.
Al primo punto, come è ovvio, c'è l'esigenza sempre più sentita dell'efficientamento energetico e della razionalizzazione degli spazi abitativi. Un immobile di classe A, oltre che bello, funzionale e più economico da vivere, è soprattutto un ottimo passaporto per il prestigio generale del proprio immobile. Una questione che – con le possibilità di materiali, lavorazioni e gestione del cantiere di oggi – è sempre più competitiva, anche in termini di costi, con una ristrutturazione tradizionale e meno attenta dell'immobile.
Un secondo motivo è che, a differenza dei primi esordi di molti anni addietro, la bioarchitettura di oggi può esprimere un lusso e una caratterizzazione davvero molto interessante e significativa. Parliamo di legni, materiali lapidei e loro interessanti sostituti, serramenti ed elementi anche decorativi sempre più in equilibrio nel garantire estetiche superiori e accessibilità di costi. Soprattutto per quel che riguarda i tempi, le modalità e la programmabilità del cantiere, centro concreto e pratico di ogni buon progetto architettonico.
Infine, come terzo spunto di riflessione, non è meno importante pensare a quanto la bioarchitettura abbia reso facile oggi – grazie a una ricerca sempre più finalizzata alle esigenze anche della piccola e media committenza – integrare ai propri principi anche quelli di una completa domotica della propria dimora, che va dal semplice controllo in remoto delle principali funzioni di riscaldamento e raffrescamento "intelligente", fino al controllo di tutti gli elettrodomestici, delle luci, di eventuali purificatori d'aria e quanto altro andrà a comporre l'abitabilità, la qualità e il valore del proprio immobile di pregio.
Fattori che, in questi pochi anni di enorme sviluppo, hanno tolto definitivamente la scelta della bioarchitettura dalla superficialità legata a un capriccio o una filosofia ad alto costo superfluo, a un potente motore economico, sociale e, non ultimo, interprete raffinata della propria personalità.

by Ilenia Girolami

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